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Wonder Woman - King Arthur: Il potere della spada - Rosso Istanbul

In questo periodo come è ovvio che sia, c'è un po' di pecunia cinematografica e mi è toccato accontentarmi di quei titoli che magari sì, mi attirano, son curioso, penso possano essere interessanti e di compagnia anche se so già possono essere dei film che non sono del tutto il mio genere.
Così è stato per Wonder Woman (2017).


Genere: fantastico, azione
Durata: 141 minuti
Regia: Patty Jenkins
Uscita in Italia: 1 Giugno 2017
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Avrei voluto tanto che mi piacesse ma secondo me, se le premesse sono buone con una bellissima, brava e giusta nella parte Gal Gadot / Diana Prince / Wonder Woman nei panni dell'eroina femminile più amata di sempre, lo svolgimento è deludente. Non deludente dal punto visivo perché gli effetti si fanno valere, ma dal punto di vista narrativo ed emotivo non mi sono sentito coinvolto. 
L'ho guardato e mi sono annoiato, nonostante la bella prima parte che richiama la mitologia greca e la più movimentata seconda parte, con questo super combattimento apocalittico. Il fatto è che tutto quello che c'è in mezzo è scontato, è già visto, è stantio, è vecchio come l'invenzione della ruota. 
È vecchia l'ironia che non fa ridere, specie quella delle battute fra quel mozzarellone di Chris Pine / Steve Trevor e appunto la protagonista. È vecchio questo stile di combattimento super coreografico che magari lascia i bambini in sala a bocca aperta ma a me che sono vetusto pare renda tutto pomposo e, ripeto, già visto. 
Ho capito che puoi fare un culo tanto al nemico, ma fare tre giri in aria per tirare un calcio non ti stanca tre volte di più? Non l'ho mai capito.
Tra l'altro su queste scene ci marciano un po' troppo, restano troppo sullo schermo.
Ora, capisco che da un film tratto da un fumetto DC Comics ci si aspetta questo: ci si aspettano i combattimenti, il sentimentalismo, l'eroicità dei protagonisti, cazzotti e zucchero filato, e soprattutto per un primo capitolo di quella che pare sarà una saga, ma cercare di dare un po' di pepe, di non cadere nelle solite scenette penso che mi avrebbe reso la visione più scorrevole.
Ho anche capito l'intento di far emergere Diana, di aprire la strada a questa Wonder Woman che effettivamente viene raccontata a 360 gradi, nel suo essere donna ma anche super eroe, e che la sua figura sovrasta tutte le altre, ma fare un film per praticamente introdurre un personaggio non sarà un tantino troppo?
Aspetto gli altri capitoli per curiosità, ma intanto questo Wonder Woman lo consiglierei più agli amanti del genere.

Voto 6.5


Un po' lo stesso mood l'ho avuto con un altro film, anch'esso con un eroe quasi super ovvero King Arthur: Il potere della spada (2017).



Genere: fantastico, azione
Durata: 126 minuti
Regia: Guy Ritchie
Uscita in Italia: 10 Maggio 2017
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

Ho avuto un po' lo stesso impatto che con Wonder Woman: una bella visione, ma poi?
Parto col premettere che la chiave di lettura che Guy Ritchie ha dato al ciclo arturiano non mi è spiaciuto affatto. Con buona pace dei puristi che avranno imbracciato i forconi e gli saranno andati sotto casa. 
Della storia che tutti conosciamo da sempre non c'è molto, anzi direi che viene parecchio rivisitata, ma la cosa per me non dà un risultato malvagio. Quella che mi ha colpito di più è che la storia che ricorda e ci riporta all'epoca medievale, viene raccontata quasi fosse un film di azione moderno, con quel ritmo concitato, veloce, frizzante.
Ma come vi dicevo, mi son ritrovato con gli stessi minus che in Wonder Woman, ovvero dei personaggi che non mi hanno dato nulla e generali banalizzazioni.
Arthur per fare un esempio, è il classico ragazzotto sbruffoncello col capello ingellato, già convinto di sé prima che la estragga 'sta benedetta spada, e con cui difficilmente empatizzo e simpatizzo.
Certo il passato che lo ha segnato e che lo tormenta è un aspetto interessante ma non basta secondo me a creare un protagonista a pieno titolo che sia tridimensionale, che ci racconti qualcosa di più.
Mancano spunti, battute, contesti originali e tutto ciò si convoglia soprattutto nella situazione che più smoscia un finale, ovvero quando il cattivo, al momento dello scontro decisivo, se ne va al bar, in posta a pagare l'IMU, a prendere i figli a scuola, dalla manicure e a comprarsi un paio di scarpe nuove, e poi torna quando il buono si è preso un Supradin, ha fatto un po' di palestra, una doccia, e 8 ore di sonno. 
So che vi sto dicendo troppo, chi ha visto il film sa a cosa mi riferisco, ma non è una novità per certe pellicole. 
Non so come sia possibile, nonostante tutto ciò, King Arthur non mi ha annoiato, anzi ho trovato avesse un buon ritmo e che la spettacolarizzazione degli effetti speciali fosse ben riuscita. Ma da questo a dirvi che mi ha fatto battere il cuore, ce ne passa. Meno flop di quanto mi aspettasi, ma meno epico di quanto forse dovrebbe.

Voto 6.5


Sempre in tema di rivisitazioni, ma del tutto lontano da questo mondo di eroi, spade magiche e messe in piega che resistono a qualunque combattimento, ho recuperato anche Rosso Istanbul (2017).


Titolo originale: İstanbul Kırmızısı
Genere: drammatico
Durata: 115 minuti
Regia: Ferzan Özpetek
Uscita in Italia: 2 Marzo 2017
Paese di produzione: Turchia, Italia

Vi avevo accennato che ho letto il libro di Ozpetek più o meno nel periodo di uscita del film e tutto sommato mi era piaciuto. Se conoscete un minimo il regista, saprete che non è propriamente noto per storie rocambolesche, azione e colpi di scena, ma più per la sua abilità di raccontare una parentesi di vita, che, preferibilmente coinvolge un cambiamento personale ed emotivo. E non penso di farvi spoiler se vi dico che sono spesso storie con una trama aperta, che non hanno un vero e proprio finale.
Sia nel libro che nel film questo aspetto è riconfermato, nonostante abbiamo a che fare con due vicende che hanno pochi punti in comune, ma sono più che altro una la rilettura dell'altra. Nel libro, per dirla in sintesi, infatti ci sono due punti di vista di due personaggi diversi con due situazioni che quasi si sfiorano, ma non si toccano poi veramente. 
Nella pellicola invece il punto di vista è soltanto uno, forse per facilitarne la rappresentazione sullo schermo, forse per convogliare in una storia che non avesse troppe aperture. 
Fatto sta che a me nel film è mancato qualcosa.
Ora da un film che si intitola Rosso Istanbul ti aspetti di vederla questa città, ti aspetti che sia uno sfondo non dico in 4K ma almeno in HD. Invece nel film è soltanto una scenografia lontana e, metaforicamente, sgranata che a stento si vede. Ma spostandoci su un altro livello anche un altro aspetto secondo me non ha funzionato. 
Non posso dire di essermi annoiato, perché quando la storia ingrana diventa piacevole da seguire, si arriva alla fine senza sbadigli. Ma manca un po' una vibrazione che invece ho avvertito nel libro, una storia un po' più avvincente se così posso dirvi. Nella pellicola invece ci si perde un po'. Ci si perde nei dialoghi un po' troppo impostati, nei primi piani dei personaggi, nei silenzi. Ci si perde in questa sorta di mistero in stile La Signora in giallo, che però non porta a nulla.
Tutte cose che vanno un po' ad interrompere o comunque rallentare l'apertura emotiva del personaggio agli occhi di chi guarda il film. In questo caso io.
Per farla breve ho colto lo spunto che Ozpetek vuol lasciare in Rosso Istanbul. Ho apprezzato il film come visione gradevole per quelle sue due ore, al punto che potrei persino rivederlo; ma se mi chiedeste se mi ha investito emotivamente, se mi ha spinto a riflettere, se mi ha "toccato" e non solo accarezzato, la mia risposta sarebbe no.

Voto 6.5


Direi che ho finito. Lo so, poco entusiasmo a questo giro, ma ogni tanto va così. Vi lancio la palla, fatemi sapere se li avete visti, se li vedrete, se non ve ne può fregar di meno di nessuno di questi tre film. Per il resto, ci leggiamo presto!





15 commenti:

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  1. Ferzan Özpetek è il mio regista favorito ma quelle trame aperte talvolta mi fanno incazzare. Perché a me piace chiudere i capitoli, mettere un punto. E invece in questi film c'è sempre qualcosa di irrisolto che mi mette un po' di malumore. Eppure niente, continuo a vederli ed amarli. In fondo anche la vita stessa è spesso irrisolta.

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    1. Anche a me in genere infastidisce, nel caso di Rosso Istanbul non mi è pesato particolarmente ma è giusto avvertire.

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  2. Nessuno dei tre è il mio genere preferito, però se proprio mi venisse voglia o curiosità sceglierei sicuramente Rosso Istanbul.

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    1. Sicuramente è fra i tre quelli che immagino rivedrei più volentieri :)

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  3. Wonder Woman - Sicuramente il genere di film che guardo (belli o brutti). Probabilmente è il film "DC" che ho più apprezzato oltre ad avermi fatto piacere un personaggio che fino d ora mi aveva lasciato indifferente (nonostante la Wonder Woman tutta curve degli anni ottanta). Brava Gal Gadot, ma son di parte, mi piace troppo lei :p
    Concordo sul fatto che tranne in uno o due punti è un film che appassiona poco, un po piatto e soprattutto trovo veramente toppato l'attore che interpreta il supercattivo di turno (non perchè non sia bravo... ma non è giusto per quel ruolo).
    King Arthur: Il potere della spada - non mi è dispiaciuto, una rivisitazione interessante del storia di Artù.

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    1. Insomma siamo d'accordo! Buone basi per Wonder Woman, ma non è decollato, e accattivante King Arthur anche se non è un film da Oscar

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    2. Si se andiamo stringere potevo commentare con un 'conorto' ;)

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    3. E mi sa che tutti e due vedremo il sequel di Wonder Woman :D

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  4. rosso istanbul vorrei vederlo ma Ozpetek non è proprio un regista facile da digerire..bisogna essere nello spirito giusto secondo me.. wonder woman lo vedrò perché mi piace il genere ma non ho grosse aspettative..

    mallory

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    1. Secondo me Rosso Istanbul lo digerisci senza problemi ;)

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  5. Scusami mi spieghi come sia possibile che non sapessi nulla di sti film? O meglio... Perché non me ne hai parlato? Questa è una cosa grave PENTITI 😆
    Mi interessa solo wonder woman e se avrò occasione lo recupererò

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  6. Non ho visto Wonder Woman ma ho letto varie critiche sul personaggio sui social. La tua recensione mi ha convinta a non guardarlo proprio, non amo i film pieni di combattimenti "da tre salti per aria" e poco altro.

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    1. Scusami il ritardo!! Diciamo che i combattimenti sono il pane dei film con super eroi, però WW è stato apprezzato molto dal pubblico femminile, non è comunque un film imperdibile :)

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