|Beauty Cues Update|
Quattro prodotti sòla degli ultimi mesi.

Nel corso di questi mesi ho raccolto alcuni prodotti che per ragioni diverse mi hanno deluso per cui ho pensato di metterli tutti insieme in castigo in questa pubblica gogna. Le ragioni sono diverse come vedrete ma ovviamente sono prima di tutto mie personali impressioni.

Il primo prodotto che mi ha deluso in ordine di tempo  è stata la Base Lissante Velours Avant Première di Couleur Caramel.

30ml//31€//Bioprofumeria, Online// PAO 18m//ECOCERT, Cosmebio
Non sono un esperto di primer viso ma penso siano un prodotto perfetto anche per gli uomini, specie per chi magari ha una pelle particolarmente grassa o particolarmente secca, ed intende dare un aspetto migliore della grana e della luminosità, senza aggiungere colore come con un fondotinta, una BB cream, una CC cream e dudududadada.
Questo primer di Couleur Caramel è contenuto in un tubetto di plastica morbida che si presta abbastanza bene per il prodotto che è una sorta di pasta dalla texture non molto liscia, con un colore giallino che non mi ha fatto subito buonissima impressione; altra cosa che non mi ha fatto una buona impressione è stato l'odore di questo primer: si sente molto l'odore della silica, ovvero l'ingrediente base di questo prodotto.
Il profumo va via abbastanza in fretta ma non mi piace spalmarlo sul viso.
A proposito di spalmare, questo primer fa una magia perché dalla consistenza spugnosa che ha, si stende molto bene, diventando trasparente. Una volta steso la pelle diventa liscia come qualcosa di mai visto. È incredibile. Non credo di aver avuto una pelle così liscia e setosa, nemmeno appena nato.
Il problema però sta nella sua efficacia.
Sul sito dicono:
La base lisciante Avant Première di Couleur Caramel è un eccezionale primer per il viso, che grazie alla sua esclusiva finitura opaca prolunga la durata del trucco. Dalla texture vellutata, completamente trasparente e deliziosamente profumato, questo prodotto facilita l'applicazione del fondotinta e del make-up.
Beh, su di me questo primer non opacizza. O meglio, appena applicato la pelle risulta molto opaca e i pori leggermente più mimetizzati ma dopo circa un paio di ore la pelle risulta come se non avessi messo nulla. Io ho una pelle normale, anzi a tratti un filo secca per cui gradisco una leggera luminosità. Ma se metto un primer opacizzante, voglio che la pelle sia perfettamente opaca.
Inoltre qualsiasi cosa mettevo sopra, sembra non aderire bene ma restare sempre a chiazze, o strisciato, sia esso un prodotto bio e non. 
Non mi è piaciuto e sinceramente non so come lo finirò.
In ordine di tempo, un altro prodotto che non mi è piaciuto è il Sapone Mani Winni's Naturel al Thè Verde.

250ml//2,80€//Grande distribuzione//ICEA

Il prodotto ha un ottimo profumo di te verde, fresco e anche persistente. È un gel leggermente denso, il flacone lo dosa molto bene. Produce una bella schiuma morbida. La mia idea era quella di usare il prodotto sia per le mani che per il viso. Tuttavia già dal primo uso ho capito che per il viso non era l'ideale, perché mi lasciava la pelle molto arida e tirante. Quindi l'ho destinato esclusivamente alla detersione delle mani ma pure qui non è così delicato. Anzi lascia proprio l'effetto "sgneck sgneck" tipico di una eccessiva detersione. Eppure sul sito scrivono
La sua formulazione limita al massimo l’insorgenza di reazioni avverse e garantisce un’estrema tollerabilità cutanea, sostenendo tutti i principali test: nichel, cromo, cobalto (soglia rilevabile < 0,01 ppm) ipoallergenicità, dermocompatibilità.
Ok, non provoca allergie ma provoca secchezza.
Penso possa andare bene magari in cucina quando abbiamo le mani molto sporche magari da cibi unti o che rilasciano odori, ma non lo consiglierei per un uso costante o a chi soffre di mani secche.
Così come non consiglierei il Body Scrub delicato di H&M.

250ml//4.99€//Online, negozi monomarca

I cosmetici H&M mi incuriosiscono molto come avrete notato, anche perché faccio sovente ordini di abbigliamento e quindi ci ficco questi prodotti che hanno un costo accessibile. Inoltre hanno INCI tutto sommato non troppo dannosi.
So di aver detto di non essere un amante degli scrub corpo, infatti questo non l'ho comprato io, ma mia sorella, e che fai, non lo provi?!
Questo scrub si presenta come un gel mediamente denso, pieno di piccoli granelli. La profumazione, Caribbean Crush, è intensa, fruttata, fresca e anche un po' persistente, sintetica ma piacevole. Appena il prodotto va a contatto con l'acqua, produce una bella schiuma cremosa davvero piacevole da massaggiare, che va anche a detergere il corpo. Quindi un prodotto due in uno? Ma magari!


Il problema di questo scrub è che non scrubba, non si sente proprio. I granuli sono troppo piccoli e delicati per poter dare un qualche risultato sulla pelle. Mi sta bene che il prodotto non sia aggressivo tanto da asportare sette strati di pelle, ma così si esagera. 
Vi ricordate lo scrub Benecos? Ecco, ancora più delicato.
Mi chiedo per quale motivo debba perdere tempo a scrubbarmi con una roba che non scrubba.
Sul sito di H&M dicono 
Esfoliante delicato che lascia la pelle liscia e profumata alle note di mango e cocco. Con granuli di riso e di noccioli di oliva per una detersione profonda, ma delicata.
Tranquilli, il cocco si sente appena. La pelle risulta morbida, pulita, non irritata, ma io lo scrub, l'esfoliante, il peeling, voglio sentirlo e immaginare che purifichi corpo e anima.
Restando in tema di granuli, devo bocciare anche l'Addolcilabbra alla Liquirizia di Alkemilla.

5ml//2.90€//Bioprofumeria, online//AIAB

Ho utilizzato tanti di questi burrocacao, e fin dall'inizio ne ho apprezzato il potere idratante e protettivo, ne ho apprezzato la giusta consistenza, non troppo cerosa né troppo scivolosa; ho apprezzato tutto sommato anche le profumazioni, seppur delicate. Ma questo alla liquirizia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vi avevo detto che nell'Addolcilabbra al Cocco avevo trovato alcuni granuli man mano che utilizzavo lo stick, ma avevo superato la cosa. 
Questo alla liquirizia invece è stato tremendo da questo punto di vista. Era pienissimo di piccoli granuli, che non solo davano fastidio al momento dell'applicazione ma restavano attaccati alle labbra, dandomi l'impressione di mangiare il prodotto. Io così


Aggiungete che all'ultimo centimetro, lo stick mi si è pure rotto dalla base e avrete la mia opinione completa.
Ovviamente so che il difetto dei grumi può non appartenere a tutti gli stick alla fragranza Liquirizia e dipende probabilmente da sbalzi termici, ma io racconto la mia esperienza in merito al prodotto che vedete in foto.
Mi spiace, ma non credo comprerò più Addolcilabbra per un bel po', perché ci sono alternative con lo stesso rapporto qualità prezzo. 

Fortunatamente per me e per voi le sole sono concluse.
Non mi resta che augurarvi un buon week end, e ci leggiamo presto!






{Aggiornamento #53}
Pause, rewind, forward




Ah l'autunno.
Cadono le foglie, cadono i capelli, ma cadono anche un po' i maroni.
In tutti i sensi.
Non che voglia parlar male della stagione che più prediligo fra la forchetta che la natura ci ha messo a disposizione, lungi da me. Me l'aspettavo un po' diverso. Non dico brulicante come i fermenti in un vasetto di Activia, ma nemmeno che avesse lo stesso effetto della suddetta preparazione a base di latte fermentato.

Dopo praticamente due mesi di post costanti, con due pubblicazioni a settimana cercando di ruotare quanto possibile, ho avuto bisogno di staccare una settimana e non pensare al blog.
Ora, non che voglia farne un dramma, ma chiacchieriamone un attimo. 
Non è stato un vero e proprio "blocco dello scrittore", come lo si chiama spesso, anche perché di scrittore c'è ben poco: non è che non sapessi come far uscire le parole è che mi ero annoiato a farle uscire.

Mille volte ho detto che mi annoio a far sempre le stesse cose, a portare avanti progetti che non evolvono. Con il blog non è mai stato profondamente così.
Bloggare mi diverte, mi rilassa, a volte è un po' una challenge con me stesso per spronarmi a creare, a cercare, ed informarmi. Forse anche perché ho saputo mutare quando ne sentivo la voglia, e anche perché ho sempre trovato il modo per lasciarmi ispirare e influenzare per andare avanti. 
Ma ho avuto bisogno di staccare un attimo per far riequilibrare i piatti della bilancia su cui sono posti il voler fare e il dover fare
Fortunatamente non sono come Adele che si vuole prendere 10 anni di stop dai tour, non ho il culo così pesante eh. 

Credo, anzi, che parte della colpa di questa pausa debba addossarla alla routine quotidiana che, non so come, mi ha un po' inghiottito. E non lo so, perché in realtà non è cambiato e non c'è stata questa estrema frenesia che possa giustificarmi. 
Ma forse è proprio quando la quotidianità diventa più stagnante, quando porta meno frutti e novità, che va a rinsecchire la creatività.

Aggiungeteci anche che la tecnologia mi sta abbandonando probabilmente ispirandosi al tonfo della sonda Schiaparelli.
Prima il cellulare, ora pure il notebook, la cui tastiera è diventata balbuziente ed a nulla ha potuto una sapiente pulizia e prodotti specifici per i contatti dei tasti. Dopo otto anni di onorata carriera dovrò salutarlo o credo inizierò ad avere molti tic scattosi, perché potete capire da voi la nevrosi generat dallo scrivere e vedersi perdere lettere ogni parola, come quando insegniamo alle nostre madri a scrivere gli sms.
Ci si è messo anche Instagram a farmi saltare i nervi comunque.
Da un po' metto nella bio sul social il link abbreviato all'ultimo post, ma a quanto pare un link in particolare non è stato digerito da Instagram, che ogni volta mi freezava il profilo come se ci fosse un accesso malevolo, costringendomi ad inserire un codice ogni volta che aprivo l'applicazione. La conseguenza è stata che probabilmente avrete visto il mio profilo apparire e sparire, ma soprattutto chi era stato taggato nelle mie foto, riceveva la notifica ogni qual volta scongelavo il profilo. 
Perdono!

Le evidenti mancanze tecniche comunque non mi hanno fermato a socializzare.
Intanto penso mi abbiate visto sui vostri blog di tanto in tanto, e poi mi sono tenuto aggiornato sulle cose importanti: dal divorzio di Brad e Angelina, alla storia del furto a Kim Kardashian in Francia. Ma voi ci credete?

Ma ci sono anche tante cose belle in questo periodo. Le giornate più corte, le merende calde e ipercaloriche, il ritorno delle sciarpe, le sere con quell'arietta fresca sottile, le coperte (ne ho persino una in macchina!), la pioggia, i cardigan (di cui sono alla ricerca in verità). Ci sono le caldarroste che costeranno più dei brillocchi della suddetta KK.
Ho fatto anche alcuni acquisti di cui vorrei parlarvi, e poi ci sono le candele, che finalmente, passata la caldazza, posso tornare ad accendere.

E adesso sono qui a cercare un modo di scompigliare questa routine, non so se ci saranno altre pause, ma sono sicuro che la musica non è ancora finita.





|Beauty Cues|
Hair-Care Routine #6 (seconda parte)
Prodotti per lo styling

Quando vi ho parlato della mia hair-care routine, ho skippato volutamente i prodotti che utilizzo per lo styling, giusto per non ammorbarvi troppo con un post più lungo dei famosi rotoloni di cui fanno la pubblicità.
Il mio styling, come probabilmente avrete visto dalle scorse volte, è davvero semplice, ma nella sua semplicità deve essere efficace a tenere su il mio proverbiale ciuffo.

Prima di asciugare i capelli, quindi dopo averli un po' tamponati con l'asciugamano, applico sempre un nocciolina di gel di aloe. Non sono un fan dell'aloe sulla pelle, se non magari per le scottature, ma sui capelli lo amo perché mi aiuta a dare una prima definizione e "compattezza", senza però appesantire o ungere, al contrario magari dei classici gel.
Ho usato per molto tempo l'ottimo Dermo Gel di Omia Laboratoires, ma ultimamente (visto che era terminato ndr.) sono passato all'Extra Aloe Dermo-Gel multiattivo di Equilibra.

75ml//campione gratuito//Grande distribuzione

Ricordavo che questo gel di Equilibra fosse un bel po' più liquido rispetto a quello di Omia, in realtà devono aver cambiato formulazione perché mi sembra solo un po' più fluido e "bavoso".
L'odore è il non piacevolissimo profumo di aloe che hanno un po' tutti gel composti dalla pianta.
Non ho granché da dirvi sinceramente se non che è efficace per lo scopo per cui lo utilizzo. Come vi dicevo, sui capelli bagnati mi aiuta a dare una prima impalcatura i capelli, e anzi molte volte basta a tenermi i capelli in ordine, quantomeno il primo giorno dopo lo shampoo. Mi piace anche sui capelli asciutti, ma non amo il leggero effetto bagnato che dà. Aiuta molto anche se ad esempio avete come me i baby hair che scappano da tutti i lati. Insomma per me è un must e per me è un vero e proprio gel per capelli. 
Devo aggiungere un nota fuori tema riguardo all'uso sulla pelle: questo gel di aloe di Equilibra mi sembra leggermente più rinfrescante di quello di Omia, non so se dipende dalla percentuale di aloe o dalla formulazione. 
Quello che vedete in foto è una minitaglia da 75 ml che era in allegato con la rivista Star Bene, ma potrei comprare la full size. Diciamo che prediligevo il Dermo Gel di Omia per il costo e la reperibilità, ma per le mie necessità sono due validi prodotti. 

Proprio nel periodo di capelli disastrati, di cui vi raccontavo, ho iniziato a mixare al gel di aloe un olio vegetale. Vi devo aver detto da qualche parte che i miei capelli non amano gli oli sia come impacchi perché devo tenerli molto tempo in posa affinché si noti qualche risultato in termini di morbidezza, sia perché, se li utilizzo sui capelli prima della asciugatura, anche in dosi microscopiche mi si sporcano il tempo di un caffè al bar.
Ma sono sempre curioso di provare qualche olio, e trovare una soluzione che faccia al caso mio. Qualche tempo fa avevo fatto un ordine dal sito Aroma-Zone da cui avevo acquistato vari oli vegetali, un po' tutti in formato minitaglia/popper così da testare senza sprechi. Fra questi vi era anche l'olio di Abyssinica.


10ml//1,25€//Aroma-zone, siti di materie prime
Questo olio è trasparente, quasi liquido e non ha particolare odore. Ne avevo letto bene specie per quanto riguarda la leggerezza e il fatto che fosse "simil siliconico", ovvero leggero e asciutto come appunto un olio sintetico. Devo dirvi che, provato sulla pelle, è un olio che effettivamente si assorbe molto in fretta, ha un tocco quasi secco, poco untuoso e appiccicoso. Sui capelli si comporta allo stesso modo, non va ad ungere o ad appesantire. Inutile sottolineare che ne utilizzo davvero una goccia a capelli umidi prima dell'asciugatura. Il risultato sono capelli più morbidi e soprattutto più luminosi, come se andasse a mascherare gli eventuali danni o problemi di secchezza, e andando a disciplinare il crespo. Dall'altro lato però non mi ha dato l'idea di sporcarmi prima i capelli o di ungerli. 
Sul sito di Aroma-Zone annotano fra le proprietà sui capelli di questo olio 

  • Nutre e districa i capelli ricci, crespi o mossi.
  • Apporta lucentezza e morbidezza ai capelli.
  • Rivitalizza e ripristina luminosità e forza ai capelli danneggiati.
e potrei dar loro ragione. Certo, non saprei dirvi se può funzionare su capelli distrutti che hanno bisogno delle forbici di un parrucchiere, però se cercate un sostituto ai famosi cristalli liquidi, questo olio di abyssinica mi sembra valido. Un altro modo in cui mi son trovato bene ad usarlo è per disciplinare, nelle situazioni d'emergenza, un po' l'effetto crespo da umidità. Avete presente quando i capelli vi diventano stopposi a causa della pioggia? Ecco, ne prendo un goccina, lo scaldo fra le mani e lo lavoro fra i capelli cercando di lisciare le nuvolette sulla capoccia. Anche così non mi inzozza subito i capelli, ma sicuramente avvicina il momento dello shampoo.
Sicuramente si trova anche su altri siti di materie prime e credo lo acquisterò di nuovo in futuro. 

Una volta asciugati i capelli se devo uscire o se il ciuffo si è ammosciato o se non stanno comunque in piega, uso una lacca. Ho trovato una lacca ecobio che risponde alle mie esigenze e son contento.
Ve l'avevo accennato nel post sui prodotti che avevo con me a Milano. Sto parlando dello Spray Capelli con Melograno di ECO-Cosmetics.

150ml//7.99€// Online// Certificazione ECO-CERT

Penso sappiate quanto sia difficile trovare una lacca con un INCI accettabile e che sia efficace, per me poi è un prodotto indispensabile, anche solo per tenere a freno i capelli che svolazzano o i baby hair che stanno crescendo.
Questa di ECO-Cosmetics è a tutti effetti una lacca, anche se lo spray non è sottopressione, aspetto però positivo se dovete travasare il prodotto in un contenitore da viaggio (come ho fatto). Come tutte le lacche è ovviamente liquida e il profumo è alcolico anche perché il primo ingrediente è alcool. Ma ora ci arrivo ai pro e ai contro dell'ingrediente. 
Secondo me questo spray ha una tenuta molto modulabile: con un paio di spruzzi ha una tenuta media, che in genere mi va bene, ma si può arrivare ad una tenuta maggiore con più spruzzate accettando il compromesso dell'effetto leggermente lucido/bagnato, come un po' molte lacche per capelli, alla fine. Se diciamo si abbonda un po' i capelli diventano un po' duri, ma la cosa bella è che non sono affatto appiccicati o incollati. Con un colpo di spazzola, o passando le dita fra i capelli l'effetto "duro" va via e, cosa anch'essa bella, non lascia nessun residuo. Sapete quelle robe in stile forforina che alcuni prodotti rilasciano? Ecco questo non lo fa.
La sensazione al tatto sui capelli è simile a quella di tutte le altre lacche da supermercato: come vi dicevo duri a secondo di quanto prodotto si è utilizzato, ma anche un po' texturizzati, perché senza un po' di secchezza e senza appunto dare texture ai capelli i prodotti non riescono a tenere la piega, e a dare sostegno quantomeno non riescono con chi ha tanti capelli come me. Con questo mi ricollego al fatto dell'alcool che il prodotto contiene: mi ha seccato i capelli? Francamente no. 
Intanto perché non ne uso vagonate, ma pochi spruzzi, secondariamente perché la mia routine capelli includeva dei prodotti comunque idratanti che andavano a proteggere i capelli. Inoltre immagino che fra balsamo, gel di aloe e olio, difficilmente questo spray potesse arrivare al capello vero e proprio.
Sul sito diciamo che abbondano con le qualità:
Nutre i capelli e li protegge dalla disidratazione. Arricchito con bacche di Goji, fornisce tenuta e protezione per tutto il giorno. Capelli lisci come la seta, lucidi e pieno di corpo. Estratti di melograno preziosi proteggere il cuoio capelluto e i capelli dal seccarsi. 
Diciamo che ok, non secca, ma non idrata nemmeno, né tanto meno vedo benefici sul cuoio capelluto.
Per farla breve, per quanto mi riguarda è un prodotto top che ricomprerei.

E così finisco lo styling dei miei capelli e anche questo post.
Non mi resta che salutarvi, e ci leggiamo presto.
Buon week-end!




{Recensioni film}
Truth - Il prezzo della verità | Café Society | Demolition - Amare e vivere

Ciao!
Finalmente parliamo un po' di cinema visto che fra quello che ho visto e di cui vi vorrei parlare, e fra quello che vorrei vedere viste le tantissime nuove uscite, sono sempre indietro. Anzi, iniziamo subito!

Truth - Il prezzo della verità (2015)

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Titolo originale: Truth
Genere: drammatico, biografico
Durata: 125 minuti
Regia: James Vanderbilt
Uscita in Italia: 17 Marzo 2016
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Australia

Non ricordo le ragioni esatte che mi abbiano spinto a vedere Truth visto che non ne avevo letto recensioni né positive né negative. Probabilmente il fatto che fosse tratto da una storia vera ha avuto la meglio. 
In generale il mio pensiero su questo film è positivo. Lo si segue senza troppa noia, o meglio, c'è una prima parte in cui nasce e si sviluppa l'inchiesta volta a scoprire se l'ex presidente degli Stati Uniti, George Bush avesse o meno adempiuto ai suoi obblighi militari o se avesse avuto spintarelle, che può risultare un po' lenta o comunque poco interessante visto che vengono sciorinati una serie di nomi di persone più o meno note per noi italiani. Se considerate poi che la storia narra vicende accadute 12 anni fa, diventa un po' una challenge.


Ho apprezzato però che il film, tratto da un libro, non volesse santificare e glorificare l'operato di Mary Mapes, o il lavoro fatto dalla sua squadra, ma raccontare una storia, sicuramente da un punto di vista unilaterale, visto che il libro è stato scritto dall'ex produttrice, ma non mi è parso come un tentativo di raccontare una verità assoluta
Mi è anche piaciuto il fatto che non ci si fermasse solo alla protagonista da un punto di vista professionale, ma venisse raccontata anche una parte più personale che quantomeno dà un'idea più ampia della Mapes, e di cosa la spingesse nel suo lavoro.
Il cast è ricco e valido, la regia forse un po' antica ma il risultato è secondo me un film godibile, adatto alla tv, abbastanza coinvolgente e lineare, cosa non sempre da sottovalutare.
Il finale può sembrare forse un po' scontato ma ho visto che è andata davvero così.

Voto 6 e mezzo


***
Café Society (2016)

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Genere: commedia sentimentale
Durata: 96 minuti
Regia: Woody Allen
Uscita in Italia: 29 Settembre 2016
Paese di produzione: Stati Uniti

Io e Woody Allen non andiamo esattamente a braccetto, ma potrei candidamente ammettere sia colpa mia per non essere in grado di decifrare i suoi lavori. Sta di fatto che ogni volta comunque non resisto alla tentazione di vederli e anche di farmi male, come con Irrational Man. Questa volta però con Café Society non mi son fatto proprio nulla. 


Ho visto il film, mi son compiaciuto dei colori brillanti e caldi, ho assaporato quella nostalgia mista a romanticismo che Allen ormai ha come firma, ma che con gli anni '30 nasce comunque spontanea, e alla fine non mi è rimasto nulla. 
Il film mi ha raccontato una storia, carina, piacevole, scorrevole, senza troppi sperticamenti di mascella, ma ad essere onesto non ci ho letto una sottotrama, non ho trovato un messaggio, qualcosa che mi facesse riflettere o che necessitasse tempo per essere metabolizzata. Nulla. 
Una visione gradevole, di una storia che vivrei bene anche senza conoscerla, ma che mi mette in dubbio. Perché da un lato dirvi che dovete assolutamente vedere Café Society sarebbe falso perché non mi pare che, in caso contrario, vi perdiate una pellicola unica e inimitabile; ma sconsigliarne la visione nemmeno stessimo parlando di un film muto giapponese, sarebbe forse disonesto o esagerato. Posso dirvi che va bene se volete trascorrere una serata al cinema piuttosto che star a casa, se volutamente cercate un film che non affatichi troppo le sinapsi ma che vi tenga compagnia un paio di ore, con un atmosfera un po' sognante. 

Voto 6

***
Demolition - Amare e vivere (2015)

Risultati immagini per demolition locandina

Titolo originale: Demolition
Genere: drammatico
Durata: 101 minuti
Regia: Jean-Marc Vallée
Uscita in Italia: 15 Settembre 2016
Paese di produzione: Stati Uniti

Ancora una volta un film scelto a caso, nemmeno seguendo gli ormoni vista la presenza in carne (tanta carne) e ossa di Jake Gyllenhaal, ma andando proprio a naso. E restiamo anche in tema di film che io non ho capito. La storia di un uomo che a seguito di un evento traumatico si "risveglia" da una quotidianità che si è fatta routine, che non dà l'opportunità di guardarsi intorno e vedere oltre, e che lo porta a voler disintegrare quella realtà che lo aveva ingabbiato, non è indubbiamente originale. In questo film però non solo ho riscontrato una certa banalità di base, ma, ancora una volta, non ho trovato un messaggio, un link fra lui e me


Ok, ognuno elabora i propri traumi come meglio ritiene, ma penso che un po' tutti ci teniamo a non proseguire la nostra vita dopo essere passati attraverso un TSO. E mi sta bene la metafora del distruggere (anche fisicamente) tutto ciò che in qualche modo rappresenta quella quotidianità di cui sopra, ma poi perché riavvolgere il nastro e praticamente tornare sui propri passi quasi pentendosi?
Non so, come non so a cosa serva tutta la parte centrale di questo film che sinceramente ho trovato noiosa, e che mi sembra messa lì giusto per allungare i tempi, ma quel sapore di film introspettivo francese non lo gradisco.
In generale il tentativo di parlare in modo alternativo di tematiche interiori e delicate mi sembra sia fallito in questo Demolition. Ho apprezzato cast e recitazione, ma come vi dicevo, non c'è granché che mi abbia trasmesso e che io possa lasciare a voi.

Voto 5


Con questo finisco con i tre film visti nell'ultimo periodo. Ho alcune pellicole in mente che vorrei recuperare, ma se avete qualche suggerimento, lo accetto ben volentieri.
A presto!




|Beauty Cues|
Prodotti corpo: Naturaline Gel doccia Delicato e Body Lotion Idratante

Mi definisco un divoratore di prodotti per il corpo, e invece è passato più di un mese da quando ne ho parlato. Ma lo sapete, fra una cosa e l'altra il tempo vola.
Ho terminato (più o meno) da poco un paio di prodotti che non riuscivo a reperire, ma che la mia cara amica Simona (MissPenny09) mi ha gentilmente fatto recapitare.
Parlo del marchio Naturaline Natural Cosmetics, la linea di cosmetici ecobio venduta da Conad
Se ne è parlato molto fino a qualche tempo fa, ma i due prodotti che ho testato sembravano, almeno sulla carta, perfetti per l'estate, così ho atteso un po' prima di testarli. Tuttavia non è stato esattamente così, ma ora vi svelo perché.
La linea Naturaline ha due diversi prodotti per la detersione del corpo, io ho usato il Gel Doccia Delicato

naturaline gel doccia
200ml//CONAD// Pao: 6M// Certificazione ECOCERT

Come molti dei gel doccia ecobio, questo si trova in un tubo di quelli che un po' tutti odiamo perché vanno tenuti a testa in giù, e molto spesso si rischia di rovesciarsi tutto il prodotto addosso. In questo caso però non si corre questo rischio perché il detergente è un gel abbastanza denso, perfetto per chi non ha l'abitudine di usare la spugna.
Dall'altro lato però, con la spugna riesce a creare una schiuma meno liquida è un po' più avvolgente. Non è mai una schiuma super fluffettosa, ma c'è ed è gradevole.
Il profumo non ha nulla che ricordi secondo me gli estratti di fico e ibisco che contiene, per me sa di carote fresche, come quelle che si trovano dal fruttarolo. Lo so che è strano, il mio naso dice questo, ma l'ho trovato simpatico ed è un odore molto delicato e comunque fresco e non persistente.
Il potere detergente su di me che ho una pelle del corpo normale, un pochino secca in alcuni punti, è medio: preferisco applicare la crema idratante dopo averlo usato, ma nelle occasioni in cui non l'ho fatto (#sonoinritardo) non ho sentito fastidi particolarmente insopportabili.
Che poi loro dicano che
il gel doccia Naturaline deterge la pelle in maniera delicata, avvolgendola in un rilassante profumo di benessere.
è un'altra storia. Diciamo che non è troppo sgrassante, ma trovo un po' più delicato il detergente di Naturaverde Bio, per fare un esempio. 
Come spesso diciamo noi recensori sul web, ho trovato che questo gel doccia sia un prodotto onesto: lava bene, non sgrassa troppo, e immagino abbia un costo contenuto. Non lo consiglierei a chi ha una pelle molto secca, ma è sicuramente promosso e se mi trovassi al Conad, magari per emergenza, potrei anche riprenderlo.

In questa combo di prodotti Naturaline, l'anello debole,  a mio avviso è stata la Body Lotion Idratante Rinfrescante con menta e Bambù.

bodylotion naturaline
200ml//CONAD// Pao 6 M// Certificazione ECOCERT


Nulla da dire sul dispencer che riesce a prelevare praticamente tutto il prodotto fino alla fine; d'altronde però questa è una body lotion dalla consistenza molto fluida.
Nulla da dire sulla spalmabilità, visto che la scia bianca è davvero impercettibile ed è gradevole massaggiarla.
Avrei qualcosa da dire sul profumo, visto che per me questa crema corpo odora di garofani. 


O meglio, annusata così e appena applicata, ha un odore erbosetto che non si distingue bene, ma una volta che si "assorbe" la profumazione cambia. Mi son fatto annusare un po' da tutti e il responso è stato che l'odore ricorda un bouquet di fiori, in cui però sì, ci sono anche garofani. Ma lo sapete, non sono scaramantico, il profumo è delicato e non particolarmente persistente quindi posso passarci sopra.
Non riesco invece a passare sopra il modo in cui questa crema si assorbe, o meglio in cui non resta assorbita
Ho applicato creme corpo per tutta l'estate, ovviamente non nelle ore particolarmente calde e afose, ma ho l'abitudine di fare la doccia al mattino, o nel tardo pomeriggio, quindi il problema non si pone.
Tuttavia la mia pelle risputava fuori questa body lotion nel giro di qualche minuto, soprattutto sulle gambe, lasciando una sensazione unta e appiccicosa. 
Tutti in coro: no bueno amiga! 

Un po' tutte le creme da supermercato con buon INCI tendono ad essere oleosette, non so se avete notato, soprattutto mentre si spalmano; ma una volta assorbite questa sensazione svanisce. 
Mi vengono in mente ad esempio la Crema corpo fluida Mandorle di Equilibra, usata più o meno nello stesso periodo; o la Crema corpo idratazione prolungata di Giardino Cosmetico, ma anche la Crema Fluida Corpo di Naturaverde Bio: tutte creme leggere, usate in estate e nessuna mi ha dato problemi.

In questa di Naturaline ho notato invece una maggiore oleosità già al momento dell'applicazione e questo forse spiega come mai la mia pelle la risputa fuori se il clima è un po' più caldo. Questo fa si che quella sensazione di freschezza che la lozione dovrebbe lasciare, è totalmente disturbata: non puoi essere unticcio e fresco allo stesso tempo. 
La situazione migliora se la applico con parsimonia, o comunque non ho problemi nelle giornate più fresche, ma c'è un'altra questione di cui non vi ho parlato ancora.
Questa crema su di me ha un potere idratante scarso, indifferentemente se sta fuori o dentro (???).
Appena applicata la pelle risulta liscia e morbida, ma dopo circa 10 ore dall'applicazione, ho come la sensazione di aver messo praticamente nulla.
Siccome sto sparando a zero su questo prodotto, stacco un attimo e vediamo la descrizione data dall'azienda:
La lozione per il corpo Naturaline con estratti rinfrescanti di menta e bambù da agricoltura biologica ottimizza l'equilibrio idrolipidico donando elasticità alla pelle. Si assorbe facilmente e rivitalizza i sensi con il suo fresco profumo
Detta così potrei dar loro quasi ragione, ma per me è no. Io e questa Body Lotion Idratante non abbiamo avuto un buon feeling e non mi sento di consigliarla a nessuno, soprattutto alle pelli più disidratate (ma c'è da dire che è un prodotto indicato per pelli normali) e non la ricomprerei anche perché, oltre quelle già nominate, ci sono tante alternative fra i prodotti da supermercato in tema di idratazione corpo.

Fatemi sapere se conoscevate questi prodotti e se magari è colpa mia se non li ho graditi. 
Intanto vi saluto e ci leggiamo presto!





Nuove generazioni

Ogni tanto faccio pensieri "da vecchio". Di quelli che da adolescente pensi non farai mai, o meglio, speri che non farai mai.
Superati i 25 anni, ti pare che tutta una discesa verso i trenta, e la strada è un vetro bagnato, e tu sei completamente intriso di sapone e non puoi fare a meno di scivolare giù, giù e giù.
Non devo dirvi io che 30 anni non sono così tanti, anzi, ma quando ne hai 18 o, peggio, 16, ti sembra che debba ancora trascorrere una vita.
E poi arrivano, e più che bussare alla porta, la buttano giù con un soffio, come il lupo nella fiaba dei tre porcellini.

E quando arrivano, o per lo meno, sono così vicini da sentirne l'odore, inizi a pensare a cose che prima non sfioravano nemmeno il tuo subconscio.
Non che sia mai stato un cretino scapestrato che andava avanti come uno scalmanato, senza pensare alle conseguenze. Anzi, ho sempre pensato fin troppo. Ma arrivi ad un certo punto che cambi un  po' pelle, inizi a pensare al tuo futuro in maniera più concreta.
Un po' ci sei costretto a prendere certe decisioni, un po' ne senti il bisogno. 
Un po' devi, un po' vuoi crederci.
I soldi, il lavoro, l'amore, la famiglia, la casa, fino al fondo pensione, e a quel punto sì che ti senti vecchio anche se hai ancora una vita davanti.
Ma non bastano i pensieri che ti crei e quelli che ti impongono. Ci sono pure loro a sbatterti in faccia il fatto che sei cambiato, o meglio che tu non sei come loro, non lo sei mai stato.
Ci chiamano tutti Millennials, noi nati fra il 1980 e il 2000. 
La Generazione Y che ha preso il testimone dalla Generazione X. Ma fra chi è nato negli anni '80 e chi invece è nato nel 2000, c'è un abisso.
Lì osservavo qualche tempo fa, questi del 2000
Era un sabato pomeriggio in un centro città che nel giro di mezz'ora dal mio arrivo si è popolato di strane creature diverse ma con fattezze simili. Stesso abbigliamento, un po' strappato, un po' laminato, un po' colorato, un po' troppo stretto per alcuni. Con dei jeans sdruciti che non toccano mai la caviglia, e dei crop top che salutano l'ombelico da troppo lontano. 
Stesso atteggiamento, fra lo sciallo e il narcotrafficante portoricano. 
Branchi di ragazzini fra i 13 e 16 anni, stranamente non chiassosi ma ronzanti come sciami di api. 
Mi ci è voluto un po' per capire come mai non facessero baccano, ma poi l'illuminazione: erano tutti attaccati allo smartphone a spettegolare sulla homepage di Facebook ed Instagram. Gruppi di ragazzini che si erano incontrati, non per chiacchierare, ma per chiacchierare degli altri.
A sorprendermi però non è tanto la differenza di look fra noi adolescenti classe '89 e loro nati quando già avevamo smesso di fare il rapporto lira/euro; non è l'ormai noto annacquamento di certi valori, certi modi di fare, non è il fatto che le versioni di latino se le cercano su internet o gli esami di stato li fanno tramite Twitter. A sorprendermi di queste nuove generazioni è la malleabilità, la non capacità di andare contro le mode, contro gli altri. Il non sapersi distinguere da una massa troppo compatta, forse perché ad accorciarsi non sono solo le maglie, ma anche il senso critico
Magari parlano tanto di resilienza, ne scrivono grandi status sui social, i nuovi adolescenti, ed è una cosa bellissima, ma parlassero anche di resistenza.
Resistere a seguire gli altri. 
Anche noi avevamo le nostre mode, ma almeno strisciava più o meno sotterranea la voglia di sentirsi unici e diversi, di trovare la nostra personalità anche tramite lo stile che ci faceva sentire più a nostro agio. 
Insomma, vederli così ammassati mi ha un po' scoraggiato, più che rattristato. 

Qualche sera fa tornavo a casa, con la mia auto. Non correvo, non lo faccio in genere, a meno che non sia possibile o necessario. Li ho visti da lontano, due ragazzetti che stavano attraversano la strada. 
Entrambi mi hanno visto, guardando che qualcuno non li tirasse giù. Però gliel'ho letta in faccia l'aria di sfida con cui uno dei due compari, dopo un attimo di indugio, ha deciso di attraversare lo stesso, pur vedendomi avanzare non troppo lentamente da non troppo lontano. 
Ovviamente sono  riuscito a schivarlo, ma cosa sarebbe successo se l'altro l'avesse seguito?
Non voglio pensarlo, ma voglio ringraziarti caro ragazzo che sei rimasto fermo, guardando il tuo amico con un "cazzo fai?!" stampato sulla faccia; e voglio ringraziarti non solo perché non aver attraversato non ha scatenato tanti possibili drammi, ma soprattutto per avermi dato ancora un po' di speranza verso le nuove generazioni. 
Non so se sia stato il senso di sopravvivenza, il caso o quel che vi pare, ma io voglio credere tu abbia resistito, caro ragazzo dai capelli un po' spettinati. 
Resta così.






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