IGBA - Italian Gay Blogger Awards 2014

Sembra impossibile ma sono stato nominato agli Italian Gay Blogger Awards 2014, il concorso che ha l'intento di premiare, in diverse categorie, i migliori blog che si impegnano a favore delle tematiche LGBTQ, cercando di sdoganarle e di farle sembrare ciò che sono: normale quotidianità.

Quella di quest'anno è la seconda edizione e vede il supporto di Arcigay Palermo, Arcigay Salerno, Arcigay Napoli, I Mondi Diversi No Profit, il programma radiofonico GayDay2. 
Il concorso ha una validità di 3 settimane, inizia oggi e si concluderà alle 23:59:59 del 12 Marzo 2014.
Per votare basta andare sul sito 


cliccare su VOTA ed accedere per votare. Trovate me e tutto il cucuzzaro nella categoria Gossip.
E nulla cari, io ringrazio chi ha fatto il mio nome per questa bella iniziativa, ringrazio voi se vorrete aiutarmi in questa impresa, e non mi resta che dirvi



[EDIT:  mi sono informato e la votazione tramite Facebook non comporterà la diffusione dei vostri dati e soprattutto non apparirà nulla nelle vostre bacheche. Quando voterete verranno elencati i dati che vengono presi in carico per certificare che non state votando più volte. In sintesi apparirà la stessa schermata che appare quando fate i giochini scemi online.] 

#Sanremo2014 - Sei falsa Simona, ma io non mi scompongo

Sembrava impossibile ma ce l'abbiamo fatta: siamo giunti alla finale della 64esima edizione di Sanremo.

Come poteva iniziare un Sanremo tutto all'insegna della balengaggine se non con Luciana e Fazio uniti in matrimonio da Don Matteo?
Eccerto. Intonano Un corpo e un'anima, che ancora a questo giro mancava, e si inizia.
Primo ad esibirsi è Giuliano Palma finalmente vestito decentemente.
La canzone Così lontano sono convinto sia piacevole ma poco interessante in un panorama musicale più ampio e soprattutto non in grado di vincere. Passerà certamente qualche volta in radio.
Siamo di fretta e tocca a Noemi.
L'abito era sconclusionato, se un vestito può essere definito tale. Il top e la gonna sembrano due parti di due abiti diversi entrambi brutti. In video sembrava avesse la gonna di velluto, in foto sembra un'accozzaglia di tessuto. Anche trucco e capelli bocciati.
Peggio conciata di tutto il Festival? Probabile.
Mentre la canzone Bagnati dal sole dopo 3 ascolti posso dire che non mi convince del tutto; sembra voler essere allegra e positiva, ma è troppo ripetitiva, un po' pesante.
Pubblicità e primo cambio d'abito di Luciana. È ufficiale, i suoi vestiti quest'anno erano belli ma non adatti a lei che proprio proprio slanciata non è.
Turno di Ron opta per una giacca iper glitterata in pendant con i capelli.
Quarta in gara Arisa, con un abito troppo simile a quello della semifinale, e ci si aspettava qualcosa di più. Sta bene, ma i tasconi sulla panzetta non migliorano la questione.
Riguardo alla canzone, già la canticchio, preparatevi.
Via Arisa e arriva Francesco Sarcina ed ho deciso che la sua canzone non mi piace proprio pe' niente. E poi lui fa tanto l'alternativo, il dandy, il bohemien e poi ti spara queste canzoni da Kekko dei Modà?! Eddai.
Pubblicità e arriva Maurizio Crozza che, visti i trascorsi è munito di uno scudo.
Ci spiega come siamo italiani e ci autoinculiamo, e di come l'Europa avrebbe ed ha avuto solo da imparare da noi. Dopo un po' però la questione si è fatta pesante fra populismo, campanilismo e noia.
Si riprende alla fine, con una imitazione di Renzi e una canzone ma ho già detto noia?
Pubblicità e si riprende la gara con i Perturbazione e la loro L'unica. E si conferma la mia idea: coinvolgenti
anche se il pezzo non mi fa impazzire. Adoro la giacca del frontman simil coreana, e la bombetta è un tocco carino.
Segue Giusy Ferreri che opta per un abito lungo nero con
maniche impreziosite, forse il più bello che abbia indossato in queste serate, ma le sta male.
La canzone è proprio una tribolazione.
Arriva Francesco Renga, bono come il pane, il meglio vestito del Festival ma con la stessa canzone Vivendo adesso, che al terzo ascolto risulta pesante.
Pubblicità e ospite Luciano Ligabue.
Solita solfa del solito Ligabue anche se il pubblico sembra gradire e comunque ci sveglia un po' tutti.

Peccato però che si arrivi ad una standing ovation. E allora penso che l'Italia si meriti le giovani sfrante di Ti lascio una canzone.
Si prosegue dopo la pubblicità con Renzo Rubino che osa con un completo blu, camicia blu scuro e cravatta verde glitterata.
Il buon gusto.
Come Luciana vestita da fagiana.
Lui sembra un esagitato per premere 4 tasti del piano, e io continuo a preferire il pezzo scartato.
Dopo di lui Antonella Ruggiero con Da Lontano.
Sembra che indovini le parole ma troppo piatta, se ne apprezza solo la voce. Sbaglia invece il look, o meglio, si è vestita sempre alla stessa maniera, tanto da superare il concetto di noia,
Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots la succedono e sembra quasi che San Remo abbia deciso di graziarci con un black out fonico, e invece si riprende. Credo che Bloody ormai abbia il muschio sotto quella maschera.
Segue Cristiano De Andrè sempre più sgualcito e si passa a Frankie Hi NRG ultimo in gara con la sua non molto interessante Pedala.
Ospite in tema di bellezza: Claudia Cardinale.

Simpatica e alla mano, ma si imbruttisce da sola. Il solito trucco sempre pesante, una tunica nera senza forma. Avere una certa età non vuol dire per forza questo.
Si inizia con i primi premi: premio della sala Stampa a i Perturbazione, premio Mia Martini a Cristiano De Andrè con la canzone non proseguita in gara, Invisibili.
Prosegue la serata con un ospite internazionale, Stromae con Formidable che io, dal basso della mia ignoranza, non ho capito.

Momento inutile, anche perché si passa dall'intensità al disagio quando va a cantare in faccia ad un tipo in prima fila.
Fazio ci fa sorbire Riccardo Senigallia, brutto come sempre, che era stato squalificato, ma a lui piace, e come i vecchietti va assecondato o tanti saluti, e poi vengono nominati i primi 3 finalisti.
Renzo Rubino, Raphael Gualazzi, e Arisa.
Gualazzi francamente inutile in questo trio quanto le applicazioni del vestito di Luciana Littizzetto, che sembra ancora più fagiana, in versione royal e poppe al vento.
Comunque i cantanti si son dovuti esibire di nuovo e da casa rivotare, come se la crisi non ci abbia minimamente sfiorato.
E, giusto per allungare la serata, visto che era già l'una, Fazio ci fa risorbire un pezzo della canzoni dei giovani, in ordine Bianca, che si fosse presentata come ieri sera avrebbe vinto, Vadim sempre più inutile, Filippo Graziani l'unico figo, Veronica de Simone con una zanzariera per abito, The Niro in versione casual e Zibba sempre più odioso e fuori luogo.

E a vincere la 64esima edizione del Festival di Sanremo è Arisa!

Io contento, lei non si scompone, ma forse siamo noi troppo abituati a gente che si strugge.
Sicuramente una vittoria meritata dopo l'anno scorso in cui perse con La notte. E poi mi piace, bòn.
Poteva essere una bella serata ma Fazio si è perso alla fine. Vedremo quale sarà il successo di queste canzoni, e io finalmente posso riposarmi.


#Sanremo2014 - Two is megl che one

Sembrava impossibile ma siamo giunti alla penultima puntata del Festival di Sanremo.

Finalmente un inizio azzeccato: Marco Mengoni tributa Sergio Endrigo cantando Io che amo solo te. Lui caruccio, elegante e pulito.
La serata vedeva gli artisti in gara reinterpretare canzoni d'autore in duetto con altri personaggi famosi.
Ovviamente molti non erano nemmeno cantati e mi suggeriscono sia a causa di magheggi discografici.
Vi meritate Amici di Maria de Filippi. L'ho detto.
I primi ad esibirsi sono i Perturbazione che cantano La donna cannone di Francesco De Gregori accompagnati da Violante Placido, che bella è bella, ma questo vestito totalmente di pizzo era un attimo troppo poco coprente.
Gioia, te se vede la passera, e sei un po' schiappa a cantare.
Tutto sommato comunque è una bella esibizione, delicata.
Arriva Luciana che sembra avere un ospite misterioso ma in realtà è Beppe Vessicchio. Come non adorarlo?!
Riccardo Scamarcio e Francesco Sarcina cantano Diavolo in me di Zucchero.
Scamarcio sempre stropicciato suona la batteria, si scatenano, strillano ma il tutto non è nulla di che.
Pubblicità e si riprende con Frankie Hi NRG con Fiorella Mannoia.
Belli entrambi, specie lei con un abito rosso fasciante al punto giusto, peccato per le scarpe urende.
Cantano Boogie pezzo di Fiorella, molto jazz. E se la ballano pure.
Carini e soprattutto simpatici.
Si prosegue con Noemi vestita da meringa al limone e canta La costruzione di un amore di Ivano Fossati. Lei, mischina, era una di quelli che non erano accompagnati. La canzone è indubbiamente bella
ed anche l'esibizione.
Seguono Francesco Renga e Kekko dei Modà che cantano Un giorno credi di Edoardo Bennato.
Renga è un filino piu tamarro del solito visto che mette la maglia al posto della camicia, sotto il gilet e la giacca, ma lui può.
E ammetto che mi aspettavo si mettessero a sparare acuti sopra acuti, e
invece.
Arriva il mago Silvan, così a random è piuttosto che far sparire Fazio o tutto il Festival, decide di attoppare ancora di più Luciana Littizzetto.
Non se se ne capisce il senso ma si va avanti e arriva Ron con una canzone di Lucio Dalla: Cara.
Anche della partecipazione di Ron non si capisce il senso.
Comunque tocca ad Arisa accompagnata dagli WhoMadeWho cantano Cuccurucucu di Franco Battiato.
Arisa è carinissima pur con la panzetta un po' evidente. E la canzone non è affatto male, anzi è una vera e propria cover in chiave moderna. Loro invece sono un gruppo indie danese, che però conosco
superficialmente.
Pubblicità e primo ospite, Gino Paoli.
Ho sonno.
Un uomo che ha superato il concetto di vita, di morte, di vecchiaia, di tutto. Avrà 300 anni, li dimostra ma ancora si muove.
Live dalla bocciofila "Noia"
Pubblicità, Luciana mette un abito bellissimo color petrolio e tocca alla gara sei giovani che vengono
leggermente anticipati.
Il primo è Diodato, che indossa pressappoco la stessa roba della prima serata. Canta Babilonia, e a me piace proprio.
Zibba è il secondo con Senza di te. Lui ha quel l'aria da comunistoide che me lo rende detestabile, la canzone tutto sommato è piacevole.
Terzo in gara fra le nuove scoperte Rocco Hunt con Nu Juorn Bonu, tamarro ma coinvolgente.
Turno seguente di The Niro con 1969. Bella canzone ma forse più debole fra quelle in gara. Lui mette seriamente paura comunque.
Monologo di Luca Zingaretti sulla bellezza e si riprende con la gara dei big.
Parentesi Senigallia: cacciato dalla gara in quanto aveva già eseguito la canzone, e Raphael Gualazzi, The Bloody Beetroots e Tommy Lee cantano Nel blu dipinto di blu.
Scempio. Sembra improvvisata sul momento.
Segue momento paraculo: Cristiano De Andrè canta una canzone di suo padre, ovvero Verranno a chiederti del nostro amore. Prova non superata, a me non piace, e trovo poco carino che abbia scelto questo brano, per quanto sicuramente ci sia affezionato.
Almeno però ha cambiato la camicia.  
Segue a ruota Renzo Rubino con Non arrossire di Gaber. Lo accompagna Simona Molinari, che indossa un abito monospalla blu scuro con un gioco di trasparenze, elegante e sensuale. Peccato per le scarpe che si intravedono e sembrano tamarre. E come mi fa notare la mia amica Rory, serve ClioMakeup a toglierle il kilo e mezzo di blush che le hanno messo.
E son stati bravi, carucci.
Subito dopo arriva Enrico Brignano e omaggia Aldo Fabrizi per i 60 anni della Rai. A me lui non fa impazzire ed era mezzanotte quindi non l'ho presa bene.
Si riprende ed è il turno di Giusy Ferreri che canta Il mare d'inverno insieme a Alessandro Haber che sembra terrorizzato, introdotti da Alessio Boni.
Lei insiste con le paillette. Comunque la fanno malissimo, sembra Viva la pappa col pomodoro.
Subito dopo Antonella Ruggiero canta Una miniera con i DigiEnsemble Berlin, questo gruppo troppo figo che suona i tablet.
Lei ha tirato fuori la giacca di natale. Bella esibizione, stranamente capiamo anche ciò che dice. Un attimo dopo arriva Giuliano Palma, accompagnato dalla sua band in I say I'sto cca', di Pino Daniele.
Nulla di che, Giuliano fa tutto nel suo stile, per non saper né leggere né scrivere.
Alla fine della gara, probabilmente avendo già preparato tutto e a cavallo PAGATO non si guarda in bocca, si è esibito anche Riccardo Sinigallia Ho visto anche degli zingari infelici, con Marina Rei e Paola Turci. Loro azzeccano i vestiti ma con le scarpe sono come Rubino: fanno a cazzotti col mondo, visto che mettono pure i calzini in vista. Capisco l'ironia ma non avete più l'età.
Non conosco la canzone.
Ospitone internazionale ma che canta in italiano: Paolo Nutini che canta prima Caruso di Dalla e le sue Candy e la nuova Scream.
Lui mi piace molto e, anche se mi danno della " critica esterofila", lo seguo da tempo. Infatti piccola delusione per non aver sentito altri brani più vecchi a posto ad esempio di Dalla.
Si iniziano a dare i primi premi.
Rocco cor'i mamma Hunt
Zibba, con la canzone Senza di te, ha vinto il Premio della Critica "Mia Martini" nella sezione Nuove Proposte.
Il premio per il miglior arrangiamento "Sanremo 2014" - attribuito dall'Orchestra - è stato assegnato a "Per sempre e poi basta", canzone che sto adorando di Renzo Rubino.
E il vincitore di Sanremo nella sezione Giovani è Rocco Hunt, grazie al suo rap napulegno, che frigna e va a salutare la mamma e il papà.
Vi siete annoiati?
Io molto, credo sia stata la serata peggiore di tutto il Festival. Fortuna che stasera è l'ultima.

#Sanremo2014 - Pipponi, campioni e magoni.

Siamo giunti alla terza serata della kermesse Sanremese.

E si apre parlando di musica, o meglio della perdita di un pezzo di musica: la morte di Claudio Abbado, direttore d'orchestra scomparso un mese fa.
La Filarmonica del teatro Fenice di Venezia suona in suo onore l'ouverture de Le Nozze di Figaro. Oh, io son estasiato. Le nozze di Figaro è la prima opera lirica a cui abbia assistito, ed ero ancora un bambino. E mi pare giusto che nel Festival della canzone italiana vi sia anche l'opera.
Fazio presenta tutti i pezzi in gara e si inizia già a noia.
Arriva la Luciana con una maxi tuta dal taglio maschile che la ingrassa di tre taglie almeno.
Primo in serata Renzo Rubino, vestito bene, se non fosse che le scarpe facciano a pugni col mondo.
Ora, la sua canzone è carina ma suona un po' stupida, continuo a preferire l'altra, che le genti hanno cassato.
Turno di Giusy Ferreri con Ti porto a cena con me.
L'abito non mi spiace, una sorta di zebrato di paillette. Peccato per le scarpe di Lady Gaga che non bastano per farla arrivare al microfono.
Canzone no, e ancora no. Noiosa, lenta, ripetitiva.
Pubblicità e tocca a Frankie Hi NRG con Pedala.
Arriva con un completo doppiopetto grigio che a modo suo hiphoppizza.
Però la canzone al secondo ascolto pare più carina. Diciamo che è quel pezzo che in radio ascolti con piacere.
Si continua con Raphael Gualazzi, sempre più sbattuto in viso, e The Bloody Beetroots, che passeggia per Sanremo come i cani al parco.
Liberi o no, la canzone non mi garba mica. Troppi strilli, troppo coro gospel.
Cristiano De Andrè è il prossimo e canta Il cielo è vuoto e non si è nemmeno cambiato dalla puntata scorsa.
La canzone piace praticamente a nessuno in Italia, anche perché non capiamo una mazza di ciò che dice. Lui, però, afferma di aver avuto apprezzamenti.
Pubblicità e Luciana ci fa sorbire un monologo sulla bellezza già sentito, ma che si trasforma in una splendida metafora quando arriva Dergin Tokmak, un ballerino non munito di gambe, ma munito di talento e forza di volontà.

Mega pippone di Flavio Caroli, che parla di Van Gogh, ma che non ascolto nemmeno di striscio.
Momento panico: sembrava che Fazio stesse per iniziare l'ennesimo pippone in monologo e un tizio dal pubblico urla che vuole la musica e non le chiacchiere. Fazio tenta di ignorarlo, ma questo insiste fino ad alzarsi ed ad andare verso il palco.
Intercetta Luciana ma non basta.
Fazio lo invita a parlare al microfono perché altrimenti non sentivamo, e questo inizia a cantare.
Un tipo che sembra della sicurezza lo sbatte fuori ma poi inizia a cantare pure lui.
E poi tutto il pubblico o quasi si unisce al medley dei Shai Fishman and the a cappella all stars, un gruppo vocale, e quei burloni di Sanremo ci hanno preso per le natiche.
Si riprende con la gara. Tocca a Francesco Sarcina con Nel tuo sorriso, che continua a non piacermi, è vestito come ieri e mi pare un po' esagitato, e i Perturbazione con L'unica, che non mi fa impazzire ma loro sono bravi e coinvolgenti.
Turno di Francesco Renga ed è momento ormonella, col suo completo nero simile a quello della prima serata.


La canzone Vivendo adesso mi piace ma non so se sia in grado di vincere, o se il mio metro di giudizio sia offuscato dalla sua visione maschia.
Pare che Iva Zanicchi gli abbia dato indirettamente del "frocio".
Ma magari Iva! Secondo te non sarei già a Sanremo sotto la sua stanza?
E invece.
Subito dopo Riccardo Sinigallia con Prima di andare via, che ci fa perdere quel poco di eccitazione che Renga ci aveva lasciato.
Brutto come le coltellate di notte.
Pubblicità e pippone di Renzo Arbore, anima e core, ospite che tenta di far il simpatico e invece si sprofonda nel disagio come in sabbie mobili.




Si parla di vecchiaia, giusto per rimarcare che questo è un Sanremo per i giovani.
Scatta quasi il trenino, ma invece finisce lì.
Pubblicità e Luciana si cambia con un abito a maglia metallica, molto carino, ma solito taglio anni '70.
Arriva Noemi con Bagnati dal sole.
Look no: vestito carino, nero a sirena, ma non adatto al suo fisico, essendo lucido, con tanto di strisce bianche sui punti più forti di Noemi.
Capelli in perenne stato di disastro.
La canzone è fra le mie preferite.
Scatta il turno di Antonella Ruggiero con Da lontano.
Ed imbrocca pure il look tutto sommato, con una ispirazione orientaleggiante. Peccato io non riesca a capire ciò che dice.
Pubblicità e arriva Arisa con Controvento.
Canzone promossa la sto già sentendo più volte. L'abito però bocciato. O meglio bocciato su di lei. Tessuto bello da vedere su una
gruccia, ma non adatto per una non magrissima, infatti si muove e le fa tutte le grinze.
Tocca a Ron e ci canta Sing in the rain.
Originale vè!?
Almeno si veste da impiegatuccio e non sta male. Però non mi pare ci sia molto hype intorno alla sua canzone. Cioè, non se la fila proprio nessuno.
Segue a ruota Giuliano Palma, che si presenta vestito da tovaglia per pic nic, con Così lontano. Lui si diverte a ballare, noi anche meno, sebbene il pezzo non sia malaccio.
Pausa réclame, e arriva uno degli ospiti: Luca Parmitano, l'astronauta.
Lo so che può sembrare strano, ma mi ha trasmesso dolcezza, pacatezza, tranquillità.
Sembrava di essere nello spazio a fluttuare. E poi siculo è.
Va via lui ed arriva Damien Rice, altro ospite internazionale.
Vero ospite, vero musicista, vero poeta.
Cannonball emoziona, The Blower's Daughter commuove per la delicatezza e la malinconia che trasmette.
Credo sia una delle mie canzoni preferite di sempre.
Tanto bella da far male a sentirla.
E provo odio viscerale perché la platea apprezza poco.
Ovviamente siamo a Sanremo e si continua la gara. Lucianina è al terzo cambio, con un abito duo chrome verde acqua e oro. Un po' eccessivo il girocollo.
Tocca ai giovani, che nel frattempo saranno andati in giro a far bisboccia, e il primo è Rocco Hunt giovanissimo, che canta Nu Juorno Buono.
Direttamente sottratto dagli studi di Maria de Filippi o non si spiega. Rappa in napoletano, ed ho detto tutto.
Veronica de Simone è la prossima con Nuvole che passano. Lei è vestita col centrino fatto dalla nonna, tacchi troppo alti e pesanti per un corpo così esile e una treccina fatta con i capelli di Barbie.
Il pezzo è troppo melenso e senza pathos.
The Niro con 1969, si veste discretamente, ha una bella voce e la canzone non è male, ma mi mette paura mentre canta.
Segue Vadim con La modernità ed è di una tristezza più unica che rara.
Mugugna al microfono, sembra tutto fuorché giovane ed ha pure la sciarpa di flanella. L'abito non sarebbe stato malaccio, ma la performance mi ha fatto salire l'emo.
Luciana duochrome, Rocco Hunt, Veronica De Simone, The Niro e Vadim
Passano Rocco Hunt e The Niro.
Intanto Fazio ci legge la classifica provvisoria che vede ai primi posti Renga, Arisa e Renzo Rubino, e ci siamo, peccato che Noemi sia alla nona posizione.
Serata bah, per un Festival in picco di ascolti e che non credo vedrà più Fazio alla conduzione. Anzi, piccola parentesi: non perché io sia di parte, ma quando lascia la Littizzetto da sola, se la cava alla grande, è sveglia e capace.
Vertici Rai, mi leggete?
Vedremo stasera come andrà.




#Sanremo2014 - Emboli che volano e giovani, ma neanche troppo.

Seconda serata del Festival di Sanremo, e preferirei guardare Pretty Little Liars, ma desisto.
Apertura senza tentati suicidi per fortuna ieri sera, ma con un più pacato tributo di Claudio Santamaria ad Alberto Manzi, l'insegnante che portò l'alfabetizzazione in tv, del quale presto arriverà la fiction. Molti non lo conoscono, io lo sento nominare da mio padre ogni volta che dico " non è mai troppo tardi".
In casa mia aleggia una certa dilagante intelligenza.
Peccato che Santamaria non fosse vestito in tema, ma abbia accozzato una giacca in gessato, camicia nera e una cravatta che immagino ritenesse originale e poco impegnata.
Arrivano le gemelle Kessler ed è subito terrore femori spezzati, anche se immagino che ormai siano costituite internamente da una lega di titanio. Sgambettano meglio di Beyoncè e a loro si unisce Luciana vestita chiaramente da retina per la frutta.
Si va alla gara e ci tiene a sottolinearlo anche Fazio, visto che ieri sera la musica era il contorno di un piatto di fumo.
Primo in gara Francesco Renga con Ad un isolato da te.
Lui è figo sempre, e con gli anni migliora. La canzone meno, ma il grigio gli dona.
La seconda canzone si intitola Vivendo adesso, molto radiofonica mi piace decisamente di più.
Passa quest'ultima.
Pubblicità.
Così lontano di Giuliano Palma riprende la gara, con un completo spezzato nei tessuti, giacca in tessuto e pantaloni in velluto. Un bacio crudele è il secondo brano.
Entrambe le canzoni molto nel suo stile jazz/ska e mette voglia di ballare, ma poca originalità.
Così lontano si avvicina alla finale.
Pubblicità, banalità varie e poi arriva Noemi con Un uomo e un albero.
Capelli ingiustificabili, ma il suo abito mi piace.
Un misto fra una scultura e un origami di carta. Peccato si sia lasciata la gruccia al collo.
Bagnati dal sole il suo secondo brano.
Non so esprimermi, sono entrambi bei pezzi, e Noemi cerca di coinvolgere le cariatidi che dicono essere il pubblico, anche se cambia espressione ogni nanosecondo e si muove come fosse al concerto del primo Maggio.
Passa quest'ultima canzone.
E' il turno di Renzo Rubino con Ora.
Lui come Gualazzi sembra che nei vestiti ci sia cresciuto dall'anno scorso. Anzi ci è proprio ingrassato dentro.
Il pezzo è piacevole ma poco incisivo per me.
Per sempre e poi basta il secondo brano, mi piace decisamente di più.
Romantico, malinconico, emozionante.
Si becca un sacco di applausi, ma passa il primo brano Ora e io vi odio tutti, voi che avete votato la canzone sbagliata.
Pubblicità e arriva Franca Valeri.
Tanta tenerezza per un pezzo della nostra storia. Ti fa pentire di non aver vissuto in uno splendido passato. Uno sketch spalleggiata dalla Littizzetto e ci commuoviamo tutti.
Qui mi parte un primo embolo, perché ne ho lette di ogni. Ma che cosa c'è di imbarazzante in una donna anziana e malata che vuole ancora stare sul palco a fare ciò per cui chiaramente è nata?
Io vedo solo voglia di fare. Non stava mica facendo la ruota o uno spogliarello.
Arriva Ron con Un abbraccio unico e Sing in the rain.
Devo esprimermi su Ron? Eddai. Sono soporiferi entrambi, non ci vuole molto a decidere.
Passa quest'ultima dal titolo anglofono.
Secondo ospite della serata Claudio Baglioni, che propone un medley dei suoi brani più famosi.

Una faccia un po' bislacca, una voce che conquista e una giacca con cucita su mezza merceria, ma partono accendini accesi, falò, primi baci a random. Baglioni fa questo effetto ormai da generazioni.
Si riprende la gara dei big con Riccardo Sinigallia che canta Prima di andare via e Una rigenerazione.
Non so chi sia, ma Wikipedia mi suggerisce collaborazioni con varia gente famosa.
Lo ascolto distrattamente e non mi convince, è brutto ed è vestito male. Inizia a farsi tardi, mi viene voglia di un trancio di pizza e faccio i capricci.
Passa la prima canzone ma non mi piace.
Segue Francesco Sarcina, ex Le Vibrazioni, che canta Nel tuo sorriso e La mia città.
Lui ha un po' abbondato con la differenza di tessuti ma tutto sommato non sta male. E non sono nemmeno tanto male le canzoni ma non mi colpiscono particolarmente perché sanno troppo di pop italiano.
Passerà Nel tuo sorriso. Peccato facesse il pirla a spararsi i selfie dal palco.
Eddai Sarcì, non hai 16 anni, e se vede.
Stacco pubblicitario e arriva il terzo ospite, questa volta internazionale: Rufus Wainwright.
Ed è subito poesia.

Vestito demmerda, ma lui può. Può tutto e sempre.
Ci canta Cigarette And Chocolate Milk e ci racconta che è gay con la naturalezza con cui in Italia diresti che ritorna il Grande Fratello.
Perché ritorna.
Rufus ci fa credere che esista un mondo migliore, in cui la musica da dei brividi così profondi che li senti da dentro, e ti fa venir voglia di star in silenzio ed ascoltare. Arrivano le lacrime con Across the Universe.
In tutto questo marasma emotivo non mi rendo conto che Luciana si è infagottata in una tovaglia di flanella a mo' di abito.
Bello, per carità ma non adatto al suo fisico.
Tocca ai giovani, in 4 ad esibirsi, che nel frattempo avranno mangiato pezzi del teatro Ariston per resistere all'agitazione.
Primo è Diodato con Babbilonia, e pare meglio dei brani presentati da alcuni big in gara. Ron mi leggi?
Ho voglia di risentirla.
Subito dopo Filippo Graziani, che canta Le cose belle, banale e poco incisiva.
E sempre fra le nuove proposte tocca a Saprai di Bianca.
Lei è un po' troppo.
Abito dozzinale che arriva alla caviglia e ingrassa una ragazza già curvy, collana tempestata di pietre, inutile su un abito del genere, ma è una bella ragazza ed ha una bella voce.
Ultimo fra i giovani in serata Zibba con Senza di te.
Troppo Tiromancino style, e non sono l'unico a notarlo. Ancora poca originalità ed anche un po' di noia, ma ha un timbro di voce particolare.
Fazio in pigiama, e da sinistra i "giovani", Diodato, Graziani, Bianca e Zibba.
Mi è partito un secondo embolo perché pure i maschietti erano tutti vestiti demmerda.
Un minimo di dresscode almeno i giovani devono averlo. E' una pura questione di rispetto.
Diodato sembra vestito con i saldi di Zara, ma proprio le rimanenze. Graziani è l'unico salvabile con la sua giacca strutturata e molto particolare, ma Zibba ti fa credere che il buon gusto non esista a questo mondo e sia solo un'invenzione di qualche lobby gay.
Non si nota dalla foto, ma, non pago di sembrare un grasso ometto 50enne, con la panza strizzata dalla cinta, alza il colletto della giacca alla Tony Manero.
Se volevi lasciare il segno, sappi che è un brutto segno. Un 2 alle scarpe da ginnastica.
Diodato e, purtroppo Zibba, passano il turno, e tutti a nanna!
Bella serata, decisamente meglio della prima. Vedremo stasera che ci propongono, con il ritorno in gara di tutti i big e gli altri quattro fra le nuove scoperte.




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